Detroit è uno tra i più importanti centri urbani nella famosa regione dei Grandi Laghi.
Dietro la storia di alcuni dei suoi più famosi soprannomi, tra cui io scelgo principalmente “Motor City” e “Motown”, si trova la spiegazione di cosa ha contribuito a trasformare nel corso del tempo questa città in un prezioso tesoro.
Come molte aree di questa zona d’America, Detroit fu colonizzata da esploratori europei all’inizio del 18° secolo.
Questi esploratori erano francesi e chiamarono la città Detroit per la presenza del vicino fiume (che oggi conosciamo come Detroit River), il quale nome derivava dalla lingua francese “Rivière du Détroit” (ossia tradotto, Fiume dello Stretto), dovuto al loro convincimento che quel tratto d’acqua fosse appunto uno stretto di collegamento tra il Lac Sainte-Claire e il Lac Erie.
Nel secolo successivo, quello che inizialmente era inizialmente un normale insediamento si sviluppò sempre più in un importante snodo americano per i trasporti ed i viaggi.
Nel 1900 Detroit divenne un rinomato centro di produzione di carrozze trainate da cavalli.
Fu anche questo che probabilmente portò il pioniere automobilistico Henry Ford a costruire nel 1903 il suo primo impianto di assemblaggio di automobili in quest’area.
Ed il suo esempio venne poi a breve seguito anche da molte altre aziende automobilistiche americane.
Questo boom del settore coincise con un importante calo dei posti di lavoro nel South, portando così ad una migrazione di massa da quegli Stati verso Detroit ed in altre città del Midwest.
Questa migrazione verso nord da parte dei “meridionali”, molti dei quali erano afroamericani, continuò in modo importante negli anni ’40 e ’50.
Furono proprio questi nuovi operai residenti, che venivano a lavorare negli impianti di costruzione di automobili della città, che si riferivano a Detroit soprannominandola come “Motor City”.
Cominciarono perciò a chiamare Detroit come la grande “Motor Town” … che in breve tempo fu poi così abbreviata nel soprannome più vibrante di “Motown”!
Fu proprio qui a Detroit, in Michigan, che il 12 gennaio 1959 il produttore Berry Gordy Jr. fondò la sua casa discografica, chiamandola Motown Records.
Questa famosissima etichetta discografica ha pubblicato molti dei primi successi di musicisti pionieri nei generi rock, soul e blues, rimanendo una vera istituzione iconica nel panorama musicale americano per tutto il 20° secolo.
La Motown Records nacque al culmine del Civil Rights Movement (il Movimento per i diritti civili degli afroamericani).
Essa era prevalentemente focalizzata sugli artisti neri, ma la sua musica “black” era amata da persone di tutte le razze.
Per questo, la casa discografica realizzò dischi di grande successo ad un ritmo davvero incredibile, a tal punto che Berry Gordy Jr. mise un grande cartello sulle finestre anteriori del quartier generale della Motown Records chiamandola: “Hitsville, U.S.A.”
Durante i creativi e mitici anni ’60, la Motown Records produsse molti singoli di successo, lavorando con una grande varietà di artisti, tra i quali solo per citarne alcuni: The Supremes, Diana Ross, The Temptations, The Jackson 5, Stevie Wonder e Marvin Gaye.
Quello che venne così universalmente riconosciuto come il “Motown Sound” era una formula musicale relativamente semplice. Esso si basava su una buona capacità di composizione e su grandi melodie.
Gran parte della musica coinvolgeva tamburelli, battiti di mani, e linee ritmiche di batteria e basso. Anche se le armonie tra i cantanti principali e quelli del coro di supporto furono fondamentali per la creazione di un suono unico.
Molti si chiederanno, ma come ha fatto proprio questa città del Midwest a diventare il centro globale dell’industria automobilistica americana da più di un secolo?
L’industria automobilistica fiorì in Michigan per una serie di motivi, ma una delle spiegazioni più probabili è che quelli che riconosciamo come gli “innovatori chiave” vissero proprio qui vicino: Henry Ford e Ransom Olds.
Insieme sarebbero diventati due dei più importanti pionieri del settore automobilistico all’inizio del 20° secolo.
La posizione logistica ben collegata di Detroit, tra la costa orientale e Chicago, e le abbondanti risorse naturali che la circondano ne fecero una perfetta location per la produzione.
Henry Ford e Ransom Olds si ritrovavano così praticamente tutto ciò di cui avevano bisogno per avviare le loro attività vicino a casa.
Un’altra ragione del grande boom fu molto probabilmente la decisione di Ransom Olds di esternalizzare la produzione di diverse parti per la sua famosa “Oldsmobile”, il che significò che una vasta gamma di aziende furono coinvolte nell’industria in crescita.
Svilupparono così le proprie competenze e conoscenze, creando quello che oggi conosciamo meglio come un vero indotto industriale.
Tra i fornitori di Ransom Olds erano inclusi: Henry Leland, che gli forniva i motori, continuò fondando Cadillac e Lincoln; Benjamin Briscoe, che in seguito contribuì a lanciare Buick; e i Dodge Brothers, che furono anche i primi investitori in Ford prima di fondare la propria azienda nel 1915.
Ma la vera e più importante chiave di svolta nel settore automobilistico furono l’invenzione della catena di montaggio da parte di Ransom Olds e la creazione da parte di Henry Ford della prima catena di montaggio basata su nastro trasportatore nel 1913.
Questo consentì la produzione di massa su una scala che le altre città concorrenti non avrebbero potuto eguagliare, ed il denaro generato da questa incredibile innovazione venne investito fortemente in ricerca e sviluppo, consentendo all’intera città di Detroit di superare i suoi rivali.
Detroit divenne il posto migliore in America per avviare un’azienda automobilistica, grazie ad una forza lavoro qualificata, una catena consolidata di approvvigionamento dei componenti ed una vasta base di clienti.
Una volta che l’industria iniziò a prosperare con più aziende automobilistiche, sempre più specialisti si trasferirono in quest’area da altre città, rafforzando la potenza commerciale di Detroit.
La Ford Motor Company, ufficialmente costituita nel 1903, ebbe la sua svolta nel 1908 con l’introduzione della sua “Model T”.
Più che soltanto una vettura, questa fu una vera rivoluzione, una svolta nell’ambito della locomozione americana e mondiale!
Essa incarnava ciò che Henry Ford voleva da un’auto: efficienza, affidabilità e soprattutto ad un prezzo molto ragionevole.
A causa dell’elevata domanda per questo nuovo veicolo, la Ford Motor Company commissionò una nuova fabbrica a Highland Park, nella periferia di Detroit.
Fu proprio qui che Henry Ford introdusse il suo primo modello di produzione di massa in catena di montaggio.
I singoli lavoratori rimanevano così in un posto e svolgevano lo stesso compito sui veicoli che passavano davanti a loro.
Questa implementazione diede a Ford un inimmaginabile vantaggio sui suoi concorrenti dell’epoca.
Entro la fine del decennio, due auto su tre in circolazione erano una Model T.
La Ford Motor Company svolse un ruolo fondamentale anche nella campagna degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Usando le stesse tecniche di produzione di massa introdotte nell’industria automobilistica, Ford iniziò a produrre aerei B-24 Liberator al ritmo di uno all’ora, circa 600 ogni mese, contribuendo a generare per Detroit il soprannome di “Arsenal of Democracy”.
Nel 1924, le tre più grandi case automobilistiche che dominavano il settore, General Motors, Ford e Chrysler, avevano tutte sede proprio nell’area di Detroit.
Tra alcuni dei veicoli più iconici della Ford voglio ricordarvi la Thunderbird nel 1955 e la mitica Mustang nel 1964.
Detroit sta subendo una grande rivitalizzazione, portando rinnovata energia nell’area.
La città è piena di vita ed innumerevoli attività.
Oggi, i principali generi che sono rappresentati nella musica di Detroit includono: classica, blues, jazz, gospel, R&B, rock and roll, pop, punk, soul, elettronica e hip-hop.
Vivaci eventi culturali e sportivi, una serie di negozi unici e ristoranti di classe mondiale contribuiscono ad aggiungere motivi che rendono la Motor City un luogo fantastico da vivere.
Ci sono così tante cose da provare, che avrete l’imbarazzo della scelta: l’Henry Ford Museum, il Detroit Institute of Arts, Campus Martius, il Riverwalk, il giro in bicicletta Slow Roll, il mercato orientale ed i particolari colorati murales passeggiando in giro per le strade della città … solo per citarne alcuni.
Venite a scoprire insieme a me
i legami significativi con l’industria automobilistica
che hanno fatto guadagnare a Detroit i soprannomi di “Motor City” e “Motown”,
in Michigan!
Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!
– Maurizio –
#CastleDreamsGETAWAYS
#BEbyMaurizioDiBella



Detroit Institute of Arts Museum
James Scott Memorial Fountain
Skyline di Detroit al tramonto
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