Appena a nord del Gallatin Canyon, nel Montana, si trova la traccia di un sentiero storico che, nonostante la sua breve vita (tra il 1863 ed il 1868), ebbe una dolorosa e sanguinosa storia.

Chiamato “Bozeman Trail”, il suo nome ricorda l’individuo che lo pubblicizzò come una scorciatoia per raggiungere i ricchi giacimenti auriferi del Montana.

Nel 1863, John Bozeman ed il suo compagno John Jacobs riscoprirono un antico sentiero, attraversando il Wyoming ed il Montana, che avrebbe accorciato il tragitto per i viaggiatori che avrebbero percorso poi il Bridger Trail verso Ovest.

Nei cinque anni successivi, quasi 3.500 persone utilizzarono il Bozeman Trail, molti dei quali erano minatori diretti alle miniere d’oro del territorio del Montana, vicino a Virginia City e Bannack, nel sud-ovest del Montana.

Prima del Bozeman Trail, i pionieri ed i minatori utilizzavano appunto il Bridger Trail, molto più lungo, che passava ad ovest delle Bighorn Mountains del Wyoming, evitando così le tribù indiane che proteggevano ferocemente i loro terreni di caccia.

Bozeman, che allora era 28enne, non creò il sentiero, ma documentò e rese noto un percorso che esisteva, utilizzato da molti decenni da bisonti, indiani e cacciatori di pellicce.

Il sentiero stesso era un corridoio relativamente ampio su cui i viaggiatori si muovevano agevolmente, piuttosto che le più convenzionali strade strette dell’epoca.

John Bozeman fu l’uomo determinante nel definire, e poi nominare nel 1864, la città che oggi tutti conosciamo appunto con il suo nome … Bozeman, in Montana.

Gli indiani si risentirono per il continuo utilizzo di questo sentiero e, con la conseguente interruzione della migrazione della fauna selvatica (dalla quale essi traevano sostentamento), la tensione aumentò.

Poiché gli omicidi tra i viaggiatori e gli indiani diventavano sempre più frequenti, l’Esercito degli Stati Uniti (U.S. Army) costruì tre forti per proteggere i viaggiatori che sconfinavano: Fort Reno, Fort Phil Kearny e Fort C. F. Smith.

Uno degli incidenti più sanguinosi lungo il percorso si verificò a circa 24 chilometri a sud di Sheridan, in Wyoming.

Nel dicembre 1866, diverse migliaia di Sioux, Cheyenne e Arapahoe guidati dal capo Nuvola Rossa tennero un’imboscata a due compagnie dell’esercito sotto il comando di un giovane e inesperto capitano William. J. Fetterman.

La fanteria e la cavalleria vennero inviate per salvare i taglialegna mandati fuori dal forte. Ma, entro circa 30 minuti, l’intero distaccamento di 80 uomini fu spazzato via.

A causa della continua resistenza indiana all’invasione da parte dei viaggiatori, l’esercito abbandonò poi i tre forti nel 1868 ed interruppe così l’uso del Bozeman Trail.

Lo stesso Bozeman fu ucciso l’anno prima. Era accampato a Mission Creek, appena ad est di Livingston, e gli venne tesa un’imboscata da un gruppo di quattro indiani Blackfeet (la tribù dei nativi Piedi Neri). Fu poi sepolto in un cimitero a Bozeman.

Il Bozeman Trail contribuì perciò all’inizio della diffusa guerra Sioux del 1876 tra l’esercito degli Stati Uniti e gli indiani Sioux e Cheyenne.

Le principali battaglie di questa guerra infuriarono in tutto il Montana orientale, e nelle aree circostanti, mentre gli indiani cercavano disperatamente di proteggere solo il loro modo di vivere nelle loro terre.

L’avidità dell’uomo bianco, il tradimento, ed i ripetuti spietati attacchi dei bianchi contro i villaggi dei nativi furono le ragioni principali per cui gli indiani furono catturati, soggiogati e successivamente posti nelle tristi riserve.

Per Washington però, per poter ottenere questi risultati, il prezzo da pagare fu esorbitante; Custer, Fetterman, Crazy Horse e migliaia di altri combattenti e famiglie – da entrambe le parti – furono uccisi nella seconda metà del 1800. Alla fine, le amate terre indiane furono lentamente convertite in gran parte in ranch per l’allevamento di mucche ed altro bestiame.

Oggi sono ancora visibili diverse sezioni del Bozeman Trail, e molti monumenti sono stati costruiti per identificarne l’allineamento e la posizione storica su questo particolare sentiero.

Vari segmenti di questo percorso sono stati così inseriti nel National Register of Historic Places:

Un polveroso monumento solitario, posto vicino al Powder River, segna il sito in cui un tempo si trovava Fort Reno.
Esistono ancora resti di Fort Phil Kearny, insieme ad un negozio di articoli da regalo ed un centro informazioni, ma la vista e la storia in quel sito meritano comunque sia da soli il viaggio.
Per quanto riguarda invece Fort C. F. Smith, le rovine delle mura in terra di adobe del Forte si trovano in cima alle scogliere del fiume Bighorn, vicino allo storico incrocio del “Sentiero Bozeman”.

Venite a scoprire insieme a me
l’incredibile storia di questa strada che connetteva le terre dell’epica “corsa all’oro del Montana”
con l’Oregon Trail, nel Grande West Americano!

Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!

– Maurizio –

#CastleDreamsGETAWAYS

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Un vecchio carro coperto dei pionieri

Le vaste praterie del Montana

Tepee indiani all’aperto

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The Bozeman Trail Learning Object

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