Ricordo ancora così bene la mia prima volta che sono stato in South Dakota.
Era il mese di Settembre del 2013, ed ho vissuto una sensazione che fu diversa più che in qualsiasi altro posto visitato fino a quel momento.
Cominciando a girare per lo stato, mi rendevo sempre più conto come quel cielo sopra di me mi producesse una tale sensazione di stupore ed ispirazione, una profonda quieta bellezza e pace interiore …
Sentivo, quasi a poterla toccare con mano, la sacralità di un luogo naturale così intriso di storia, come se avessi attraversato uno stargate per entrare in un’altra dimensione.
Il forte impatto culturale dei nativi americani, la vista dei magnifici bisonti erranti (che io adoro) e la preponderante natura incontaminata aggiungevano insieme ulteriore fascino agli immensi paesaggi aperti del South Dakota che i miei occhi andavano ad incontrare.
Ci sono così tante cose meravigliose da vedere in questa regione che, credetemi, non mancano certo ottime opportunità fotografiche!
Andiamo quindi a scoprire insieme più da vicino un po’ di storia, ma soprattutto la struttura geo-morfologica del South Dakota, che consente ai visitatori la possibilità di esplorare paesaggi abbastanza diversi tra loro.
Quando il Congresso degli Stati Uniti divise in due il “Territorio del Dakota”, nel 1889, la metà meridionale divenne così lo stato del South Dakota.
Il nome Dakota deriva dalle tribù Sioux dei nativi americani della regione. Si chiamavano Dakota, Nakota e Lakota. Nella loro lingua queste parole significano “amici” o “alleati”.
Il turismo è uno dei settori in più rapida crescita dello stato. Oltre che dalla sua incredibile natura, esso è alimentato da un interesse sempre crescente per l’affascinante storia e cultura di questa regione.
Agricoltori pionieri si stabilirono per la prima volta nel South Dakota orientale verso la metà del 1800. In seguito, i buoni raccolti di grano richiesero l’arrivo di molti più agricoltori, portando a quello che fu noto come il Great Dakota Boom.
Gli indiani nativi Sioux furono così spinti dagli uomini bianchi verso ovest, attraverso il fiume Missouri, fino alle pianure.
Nel 1874 fu poi scoperto il primo oro nelle Black Hills. I cercatori ignorarono le terre possedute dagli indiani per stabilirsi sempre più nella parte occidentale del territorio.
Inizio così una versa “Corsa all’Oro”, nel 1876, con i Sioux che continuarono a lottare per mantenere e proteggere le loro terre.
Questi eventi portano colore e vita, spesso molto travagliata, creando così anche le famose storie dei pionieri … tra cui per esempio quelle di Laura Ingalls Wilder, nota per i suoi racconti autobiografici nella serie “La piccola casa nella prateria”.
Il South Dakota si trova nel centro geografico del continente Nordamericano, con il fiume Missouri (la principale via d’acqua della regione) che scorre attraverso lo stato, tagliandolo in due sezioni più o meno uguali.
Nella parte più orientale il South Dakota è coperto prevalentemente da pianure ondulate, interrotte da dolci colline, valli o tratti di terreno fertile pianeggiante.
Mentre nella parte più occidentale dello stato sorgono sia le Black Hills, montagne sacre per i nativi americani, che le Badlands, una terra desolata di guglie, creste e scogliere dai molteplici colori stranamente erose.
Il South Dakota si trova pertanto all’interno di due grandi regioni terrestri: il Central Lowland e le Great Plains.
Il “Central Lowland” (o Pianura Centrale) copre la parte orientale dello stato. Durante l’era glaciale, i ghiacciai coprivano quest’area. Levigarono i tratti ruvidi, riempirono le valli e cambiarono il percorso di drenaggio. Quando le enormi lastre di ghiaccio si sciolsero, lasciarono terreno sciolto, ghiaia e massi chiamati deriva.
Nella parte nord-orientale dello stato, una bassa trincea chiamata Minnesota Valley divenne lo sbocco per un antico lago glaciale. Oggi le parti più basse della trincea formano due laghi, Lake Traverse e Big Stone Lake.
Ad ovest della Minnesota Valley si trova un’aspra area di altopiani. Sono note come Prairie Hills, punteggiate da dozzine di piccoli laghi e stagni che si sono formati quando pezzi di ghiaccio si staccarono sciogliendosi dai ghiacciai e lasciando buchi nella deriva glaciale.
Ad ovest della regione collinare si trova la James River Valley, creata dallo scioglimento delle acque glaciali. Qui occasionali basse creste e colline aggiungono varietà al paesaggio generalmente piatto.
Le “Great Plains” (o Grandi Pianure) sono la più grande regione terrestre del South Dakota, che può essere divisa in tre sezioni: il Missouri Plateau, le High Plains e le Black Hills.
L’altopiano del Missouri Plateau inizia dalla Missouri Escarpment. Si tratta di un dolce pendio, una scarpata che attraversa lo stato da nord a sud. A ovest del pendio c’è un’aspra campagna chiamata Missouri Hills, dove le colline segnano la fine della parte glaciale del South Dakota.
Ad ovest delle colline del Missouri si trovano un vasto altopiano ondulato e la valle del fiume Missouri. Il nord-ovest contiene molte colline basse, ripide e piatte chiamate “buttes”, che hanno nomi come Castle Rock, Thunder e Deers Ears.
In alcuni punti dell’altopiano del Missouri, il vento e l’acqua hanno eroso la sabbia e la ghiaia, creando così una sorprendente area di insolite formazioni rocciose note come “Badlands” (il loro nome originale Mako Sica, che fu dato dai nativi Lakota, significa infatti letteralmente “terra cattiva”).
Le Big Badlands, che si trovano tra i fiumi Cheyenne e White, sono la più grande area singola di calanchi nello stato.
Le High Plains si estendono dal Nebraska nel South Dakota. Una piccola parte di questa regione è costituita in gran parte da dune di sabbia. Una ripida scogliera erosa chiamata Pine Ridge segna il confine settentrionale della regione.
Qui si trova anche la Pine Ridge Indian Reservation (chiamata anche Pine Ridge Agency). Con i suoi circa 9.000 chilometri quadrati, questa riserva indiana della tribù degli Oglala Lakota è tra le più grandi di tutta la nazione, ma è anche considerata una delle zone più povere degli Stati Uniti.
Le Black Hills sono invece montagne molto antiche, fatte principalmente di granito. Diverse vette salgono sopra i duemila metri. Tra queste c’è Black Elk Peak (una volta chiamata con il nome di Harney Peak), il punto più alto dello stato con i suoi 2.208 mt.
Da sempre montagne sacre per i nativi americani, il loro nome Black Hills è una traduzione delle parole Lakota “Pahá Sápa”, che significano letteralmente “Colline Nere” – chiamate così per il loro aspetto scuro visto da lontano, poiché ricoperte di alberi sempreverdi.
Questa regione è anche nota per le sue creste calcaree e arenarie, chiamate hogbacks, scolpite da ruscelli che scorrono veloci. In alcune zone, l’acqua sotterranea ha anche scavato notevoli grotte, tra cui il più evidente esempio è Wind Cave National Park.
Per coloro che desiderano quindi una fuga – lontano dal turismo di massa – verso cieli infiniti, la completa tranquillità delle praterie aperte ed il fascino coinvolgente delle sue storiche montagne, il South Dakota offre l’occasione perfetta per allontanarsi da tutto … e per trovare la vera essenza di sé stessi!
Venite a scoprire insieme a me
gli immensi orizzonti che proteggono la cultura del South Dakota ed abbracciano paesaggi sacri,
qui nel Grande West Americano!
Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!
– Maurizio –
#CastleDreamsGETAWAYS
#BEbyMaurizioDiBella
Il patrimonio dei Nativi Americani
Le Black Hills del South Dakota
Teschio di bisonte decorato
#CastleDreamsGETAWAYS
Video consigliato
South Dakota from Above