Le voci dei Lakota devono essere ascoltate, per non fare svanire la loro cultura.

All’interno della Cheyenne River Sioux Reservation, i leader locali di oggi stanno prendendo provvedimenti per educare sempre più i giovani, mentre organizzazioni come la Sioux YMCA stanno aiutando i bambini a rimanere al di sopra dell’influenza di molte delle avversità estreme che la riserva presenta loro.

La riserva, che ha Eagle Butte come più grande città incorporata di riferimento, copre oggi quasi tutte le contee di Dewey e Ziebach nel South Dakota, e la sua area totale la rende la quarta riserva indiana per superficie terrestre negli Stati Uniti.

Il ceppo delle lingue Siouan, compresi i parlanti Lakota-Dakota-Nakota, abitava oltre 100 milioni di acri nella regione del Mississippi superiore nel XVI e all’inizio del XVII secolo.

I conflitti con i Cree e Chippewa, così come il richiamo delle enormi mandrie di bisonti delle Grandi Pianure, incoraggiarono i Sioux a spostarsi più ad Ovest verso la metà del XVII secolo.

I Lakota acquistarono cavalli intorno al 1740 ed attraversarono il fiume Missouri poco dopo, arrivando nelle Black Hills del South Dakota nel 1775.

I Lakota sono l’archetipo indiano delle Grandi Pianure. Vivevano in tribù organizzate, guerreggiavano e facevano irruzioni, e dipendevano dal bisonte per tutto, dal cibo e vestiti alle armi ed utensili.

Il Trattato di Fort Laramie del 1868 creò la Great Sioux Reservation, collocando i Lakota in un’unica grande riserva che copriva parti del North Dakota, del South Dakota e di altri quattro stati americani.

Dopo aver sconfitto le tribù indiane durante le guerre degli anni 1870, con i successivi trattati degli anni 1880 gli Stati Uniti separarono questa enorme riserva crearono diverse riserve minori.

Fu così che nel 1889 venne quindi creata la Cheyenne River Reservation.

Il Capo indiano Sitting Bull (“Toro Seduto”) viveva nella Cheyenne River Reservation.
Egli amava l’area del Grand River, che nel 1880 rappresentava il confine naturale tra la Cheyenne River Reservation e la Standing Rock Reservation.

Nel 1890, gli Stati Uniti si preoccuparono molto del Capo indiano Toro Seduto apprendendo che avrebbe condotto un esodo dalla Riserva.

Nel Dicembre 1890, diverse centinaia di indiani si radunarono nei pressi del Grand River sulla Cheyenne River Reservation, preparandosi a fuggire dalla riserva.

Una forza di 39 poliziotti indiani e quattro volontari furono mandati il 16 dicembre 1890 nella residenza del Capo Toro Seduto situata proprio vicino al Grand River, per arrestarlo.

Inizialmente, Toro Seduto collaborò, ma si ribellò una volta portato subito fuori dalla sua residenza notando che circa 50 dei suoi soldati erano invece lì per sostenerlo.

Durante un certo periodo costretto al di fuori dalla residenza principale della sua famiglia, iniziò una battaglia in cui il leggendario leader fu poi ucciso.

Nella battaglia vi furono in totale 18 vittime uccise, tra i quali appunto anche Toro Seduto e suo figlio.

Il fratellastro di Toro Seduto, Spotted Elk (“Alce Macchiata”), condusse un esodo di 350 persone al largo della Cheyenne River Reservation verso Sud.

Furono catturati il 28 dicembre 1890 nella Pine Ridge Reservation, a circa 30 miglia ad est dell’omonimo insediamento di Pine Ridge.

Il giorno successivo furono attaccati da oltre 500 soldati dell’esercito americano, in un tragico evento tristemente noto come il terribile Massacro di Wounded Knee.

Circa tra i 250 e 300 nativi furono uccisi, tra cui moltissime donne e bambini, ed il massacro fermò l’esodo.

I sopravvissuti si stabilirono così nella Pine Ridge Reservation o tornarono indietro alla Cheyenne River Reservation.

Da allora, il confine settentrionale della Cheyenne River Reservation Cheyenne è cambiato.
Non era quindi più rappresentato dal Grand River.

Il 60° Congresso degli Stati Uniti autorizzò nel 1908 la vendita di terreni non allocati sulla riserva e nel 1909 William Howard Taft (27º Presidente degli Stati Uniti) emise un proclama presidenziale che aprì la Cheyenne River Reservation anche all’insediamento bianco.

Tuttavia, gli insediamenti odierni situati lungo il Grand River sono prevalentemente di tribù Algonchini.

A partire dal 1948, il governo degli Stati Uniti ha sbarrato il fiume Missouri, per la produzione di energia elettrica ed il controllo delle inondazioni, portando però il progetto della diga a sommergere l’8% del terreno della riserva indiana.

La maggior parte delle 13 piccole comunità della Cheyenne River Reservation non dispongono ancora oggi di particolari sistemi idrici e fognari, rendendo pertanto difficile vivere in condizioni sanitarie ottimali.

Diversi membri della tribù hanno comunque un lavoro, ma ben oltre due terzi della loro popolazione sopravvive con molto meno di un terzo del reddito medio americano, contribuendo a rendere queste tristi condizioni di vita in uno dei più alti tassi di povertà di tutta la nazione.

Il 15 agosto 2018, la tribù iniziò la messa in onda di KIPI, una stazione radio autorizzata a servire la comunità di Eagle Butte, nel South Dakota, con lo scopo di servire anche come opportunità educativa ed economica per i residenti della riserva.

Venite a scoprire insieme a me
la preziosa cultura del popolo Lakota:
persone umili, orgogliose e piene di fede, onorati di raccontare la loro importante storia,
nel Grande West Americano!

Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!

– Maurizio –

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