Il paesaggio vitivinicolo di Visit Langhe Monferrato e Roero è stato proclamato dall’UNESCO (nel giugno 2014) come Patrimonio dell’Umanità.
L’entrata nella lista dell’UNESCO come importante paesaggio culturale, di queste che sono tra le colline vinicole più famose al mondo, è il perfetto risultato dell’azione combinata in armonia tra uomo e natura.
La sapiente lavorazione ed il continuo miglioramento delle tecniche di coltivazione delle viti, come Nebbiolo, Moscato e Barbera, hanno portato a risultati straordinari, che si sono riflessi nello splendore di un paesaggio unico al mondo.
Le aree delle Langhe e del Roero consolidano l’immagine di un territorio dal forte richiamo turistico, in grado di colpire principalmente i mercati esteri attirando l’attenzione su flussi significativi.
Da diversi anni quest’area propone un’offerta turistica molto diversificata, che combina: cultura, arte, natura ed attività all’aperto insieme a prodotti enogastronomici unici.
Barolo, Barbaresco, Moscato, Tartufo bianco d’Alba, Slow Food, cantine sotterranee scavate nella roccia (localmente conosciute come “Infernot”) … sono solo alcune delle eccellenze da provare.
Langhe-Roero sono una straordinaria testimonianza vivente della tradizione storica della viticoltura, della vinificazione, di un contesto sociale e rurale, e di un tessuto economico basato appunto sulla cultura del vino.
Molti prodotti prestigiosi hanno origine proprio in queste colline e piccole valli fiancheggiate da vigneti, costellate di borghi e castelli medievali, che offrono paesaggi eccezionali visti da creste e punti panoramici.
Un viaggio nelle Langhe-Roero e Monferrato, spesso lontano dai soliti percorsi di massa, rappresenta un omaggio alla filosofia di godersi il piacere della vita, un’esperienza che riscalda il cuore di sereno, alla scoperta di piccole o grandi gemme nascoste.
Oggi vi parlo da qui dei paesi che ho personalmente visitato: Grinzane Cavour, Roddi, Magliano Alfieri e Govone.
Il piccolo paese di Grinzane Cavour si trova concentrato intorno al suo castello, presentandosi come un piccolo agglomerato di case ottocentesche, oltre alla chiesa parrocchiale dedicata alla Maria Vergine del Carmelo. La vecchia chiesa fu ricostruita nella prima metà del XVII secolo e successivamente ampliata nel 1890.
La facciata in piastrelle di terracotta, in stile neoclassico, è su tre ordini e sormontata da un timpano. Quattro pilastri con capitelli corinzi lo caratterizzano insieme ad una grande lunetta dipinta. Mentre il campanile con mattoni a vista, parzialmente incorporato tra chiesa e canonica, divenne poi parrocchia dal 1833, su iniziativa proprio di Camillo Benso, conte di Cavour e sindaco della città.
Il Castello di Grinzane Cavour domina l’omonimo antico borgo, ed è isolato su di una collina, a soli 11 km da Alba.
Dal piazzale antistante al castello si gode una vista spettacolare sui meravigliosi vigneti di Barolo.
L’importanza di questo edificio è rappresentata dal legame con lo statista Camillo Benso, conte di Cavour, che visse lì tra il 1832 e il 1849.
Nel periodo in cui fu anche sindaco del comune di Grinzane, egli supervisionò proprio in questi luoghi i primi esperimenti per migliorare la produzione tecnica dei vini rossi piemontesi dell’epoca.
Nel paesino di Roddi, anch’esso molto vicino alla città di Alba, c’è un’importante scuola per addestrare i cani alla ricerca del tartufo!
Ecco perché questo piccolo comune nelle Langhe è uno tra i posti migliori in Italia per vivere un’esperienza unica con il tartufo piemontese.
L’Università dei cani da tartufo, fondata nel 1880, fu ufficializzata nel 1935, durante la 5° Fiera del Tartufo Bianco d’Alba, dal Conte Gastone di Mirafiori, figlio di Bela Rosin, che ricopriva le funzioni di presidente della Fiera del Tartufo negli anni 1930/1940.
Le attività organizzate da Roddi tutto l’anno hanno il compito di essere educative e condividere con viaggiatori e clienti l’esperienza del tartufo e le cantine della zona, dando per questo un valore molto particolare.
Il paese di Magliano Alfieri fu eredità della famiglia Alfieri dal 1240, quando il castello fu acquistato da questa che era all’epoca una delle più importanti famiglie astigiane, che in breve tempo riuscì ad ottenere il controllo completo del territorio.
Successivamente, nei primi anni del XV secolo, il potere della famiglia attraversò un periodo di crisi: una piccola parte dell’eredità fu attribuita alla famiglia Damiano mentre le altre furono acquistate dalle famiglie Roero, Malabayla e dai Parato di Castellinaldo.
Nonostante ciò, la famiglia Vittorio Alfieri continuò a detenere il dominio sul territorio fino al diciassettesimo secolo, quando il dominio sull’area passò di mano poi ai Savoia.
Nel corso del secolo il conte Catalano Alfieri, generale della fanteria sabauda, fece costruire sul sito della preesistente fortezza medievale l’attuale residenza castellata degli Alfieri di Magliano, che si presenta come un sontuoso edificio con linee precise ed allo stesso tempo graziose dell’ultimo barocco piemontese.
Le parti più preziose sono la porta, la scala cerimoniale, la sala delle feste e l’aristocratica Cappella del Crocifisso. L’edificio fu poi completato da suo figlio, il conte Carlo Emanuele.
Nell’ala est del piano nobile è ospitato il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti della cultura, dell’arte e del cuore della comunità piemontese.
Nel 1994 fu altresì inaugurata una sezione molto originale dedicata ai soffitti in gesso, elementi di un’identità culturale rurale ormai scomparsa.
Il paese di Govone è dominato anch’esso da un imponente castello barocco, probabilmente l’unico in cui abbia lavorato l’architetto Juvarra.
Il Castello di Govone fu costruito nel 1778 su un precedente vecchio castello, risalente al XIV secolo, e fu ulteriormente trasformato dalla precedente fortezza nella sontuosa villa di oggi dai conti Solaro.
Il castello, che ha un bellissimo giardino, era così bello che persino Vittorio Amedeo III di Savoia lo acquistò per uno dei suoi figli.
Successivamente, Carlo Felice vi aggiunse le maestose scale, decorate con possenti statue e cariatidi, mentre il salone da ballo fu affrescato da Luigi Vacca. Inoltre, fece costruire le scale e la galleria per la Fraternità dello Spirito Santo in stile neoclassico.
Molto interessante è anche la chiesa parrocchiale gotica, costruita nel XIV secolo e dedicata a S. Secondo.
Oggi il castello è divenuto sede di congressi ed interessanti mostre.
Già abitata nei tempi antichi, la città di Govone era sotto l’influenza della Santa Sede già prima dell’anno 1000.
I suoi signori appartenevano alla famiglia “de Govono” e durante l’XI secolo combatté più volte contro il vescovo.
Nel corso del tempo la città fu di proprietà della famiglia Solaro e, dalla fine del XVIII secolo, della più importante famiglia Savoia.
Importante centro enologico, Govone produce uno dei migliori Barbera piemontesi.
Fate come me, lasciatevi conquistare dagli iconici paesaggi e dall’enogastronomia piemontese,
che trovate nelle Langhe e Roero.
Venite a scoprire insieme a me
l’antica storia, la grande passione per l’ottima cucina, i preziosi vini ed il territorio
di Langhe, Monferrato e Roero!
Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!
– Maurizio –
#PortraitsOfITALY
#BEbyMaurizioDiBella
Gruppo Sbandieratori Città di Alba
I vigneti delle Langhe e Roero
Università dei Cani da Tartufo, a Roddi
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Colours of Langhe Roero – Italy