Il Carretto Siciliano (o “carrettu sicilianu”, nel nostro dialetto siculo) è un carrello di legno sontuosamente decorato e colorato, trainato da cavalli, simbolo del folklore siciliano.
Questi leggeri carrelli a due ruote sono ricoperti di intagli e di scene dipinte dai colori allegri ed accesi che rappresentano il folklore e la storia siciliani.
Le scene dipinte raffigurate sui carri erano un tempo anche un modo per trasmettere la tradizione e le informazioni storiche in modo non verbale.
I colori della bandiera della capitale siciliana Palermo, il giallo ed il rosso, sono anch’essi rappresentati in modo prominente, insieme ad intricati simboli geometrici ed altri disegni dai colori blu e verdi brillanti.
I carretti in legno sono realizzati tutti a mano, con l’inserimento anche di alcuni componenti metallici. Il tipo di legno viene selezionato in funzione dello specifico utilizzo del carrello. Anche i cavalli o gli asini che tirano i carri sono spesso ornati in modo elaborato.
Ogni provincia in Sicilia ha il suo proprio stile di carretto siciliano.
I carretti realizzati nella provincia di Palermo hanno assi trapezoidali ed uno sfondo prevalentemente giallo con decorazioni geometriche. I dipinti rimangono nello stile naïve tipico del carretto siciliano, con prospettiva bidimensionale e sono quasi sempre cavallereschi oppure a tema religioso.
Quelli realizzati a Catania hanno assi più rettangolari. Lo sfondo è rosso (come la lava dell’Etna) e le sculture e le pitture sono più elaborate e raffinate, spesso (nelle produzioni più moderne) con una prospettiva tridimensionale. Anche la tavolozza dei colori è più ricca.
Meno noto è lo stile di Vittoria che, come lo stile catanese, ha uno sfondo rosso, ma con colori molto più scuri ed una pennellata più precisa, mentre lo stile del pennello Catanese è più morbido e sfumato.
C’è anche uno stile distintivo del carretto di Trapani e di Agrigento, ma questi sono un po’ meno comuni.
In uso fin dai primi del 1800, il carretto siciliano raggiunse il massimo della sua popolarità negli anni ’20, quando molte migliaia di persone colorarono le strade dell’isola.
I carretti siciliani venivano originariamente utilizzati per il trasporto di carichi leggeri vari, come legno, prodotti, uva per produrre vino ed occasionalmente anche persone.
Oggi questo mezzo di trasporto rischia l’estinzione, ma rivive in occasioni festive come matrimoni e sfilate. Tuttavia, il tradizionale carretto da lavoro continua con piccoli veicoli a motore a tre ruote (come la motoape, soprannominato “apino siculo”) dipinti nel modo tradizionale del Carretto Siciliano.
I carretti in miniatura sono spesso venduti in Sicilia come souvenir.
C’è anche un museo interamente dedicato al carretto siciliano (Museo del Carretto Siciliano) a Terrasini, in provincia di Palermo.
Mentre processioni annuali dedicate al carretto siciliano si svolgono una volta all’anno a Canicatti, Vizzini e Trecastagni.
Assistere di persona al prezioso lavoro degli artisti che tramandano e portano avanti l’antica arte della decorazione dei carretti siciliani, appresa nelle botteghe degli ultimi mastri, credetemi è un’emozione unica che lascia stregati ed ammaliati.
Il carretto siciliano resta ancora oggi uno tra i simboli popolari del folklore della mia Trinacria …
… Sicilia, “terra di lu mè cori”!
Venite a scoprire insieme a me
alcune tra le molteplici tradizioni e simboli del folklore siciliano conosciuti in tutto il mondo,
come l’arte della decorazione dei Carretti Siciliani!
Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!
– Maurizio –
#PortraitsOfITALY
#BEbyMaurizioDiBella
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