Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 si verificò un notevole aumento del numero di emigranti Italiani arrivati negli Stati Uniti.
Tutte queste persone lasciarono la loro amata patria alla ricerca di migliori prospettive economiche e migliori opportunità per le loro famiglie.
Per comprendere meglio come il loro impatto sulla cultura americana possa essere sentito ancora oggi, voglio portarvi ad approfondire insieme a me le ragioni che portarono alla loro migrazione, le regioni specifiche d’Italia da cui provenivano, ed alcuni luoghi in cui scelsero di stabilirsi negli Stati Uniti.
Comprendendo così la storia e le esperienze degli emigranti Italiani possiamo scoprire meglio le sfide ed i trionfi dell’esperienza di questi emigranti, ed apprezzare i loro diversi contributi che hanno plasmato gli Stati Uniti nel corso del tempo.
Tra i fattori che spinsero alle ragioni dell’abbandono dobbiamo considerare che,
la vita in Italia soprattutto tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 era piuttosto dura.
Molte persone nel paese stavano affrontando allora difficili lotte economiche, con molti cittadini che cercavano di trovare lavoro per “sbarcare in qualche modo il lunario”.
La povertà era davvero molto diffusa, e non c’erano in realtà abbastanza opportunità di lavoro per tutti.
In più la popolazione cresceva a dismisura e le terre diventavano pian piano esauste, rendendo ancora più difficile per le persone potersi guadagnare da vivere.
In mezzo a tutte queste difficoltà molti Italiani iniziarono così a guardare all’America come a quella nuova terra di vere opportunità, in cui avrebbero potuto ricominciare da capo, dove poter costruirsi una vita migliore.
Insieme alle loro famiglie lasciarono le loro case e la loro terra d’origine, per dirigersi in una terra completamente straniera.
L’unica cosa che sapevano di certo è che quella fu una decisione difficile, ma per molti fu vista come l’unica via coraggiosa da seguire, anche se pur sempre dolorosa per tutto quello che comportava.
Tra i fattori di attrazione dell’America non vi furono soltanto le lotte in Italia che spinsero gli Italiani a lasciare la propria patria, ma altresì alcuni motivi che direi piuttosto interessanti.
Vi furono in primis molte storie di emigranti Italiani che erano già arrivati precedentemente negli Stati Uniti, le quali fecero sì che sempre più persone ascoltarono queste storie di successo, iniziando a prefigurare negli occhi dei loro cuori una vita migliore per sé stessi …
… iniziando a vivere quello che descriviamo ancora oggi come il famoso “Sogno Americano”
(The American Dream).
Ma, non si trattava solo di un puro desiderio, vi erano a quel tempo anche reali opportunità ad aspettarli.
L’America stava vivendo un prospero periodo di rapida crescita economica, soprattutto nel suo settore industriale e nei settori agricoli.
Ciò significava che vi era, di conseguenza, una grande richiesta di lavoratori, e gli emigranti erano più che benvenuti allora.
Ovviamente, fare il viaggio verso quella “lontana America” non fu per niente un’impresa facile!
La prospettiva di lasciare tutto alle spalle era scoraggiante, ma per molti Italiani la promessa di una vita migliore fu comunque troppo allettante per resistere.
Se guardiamo ora indietro a tutti i contributi che gli emigranti Italiani diedero alla cultura negli Stati Uniti, possiamo oggi dire che la loro decisione fu una scelta saggia.
Quando parliamo di emigranti Italiani, tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, è importante farvi notare che non erano tutti provenienti dallo stesso posto.
In effetti, la maggior parte degli emigranti provenivano principalmente dalle regioni italiane del Sud:
luoghi come la Sicilia, la Campania, la Calabria e la Puglia.
Queste aree si trovavano ad affrontare alcune delle sfide economiche più significative rispetto al resto d’Italia, e molte delle persone che vivevano lì erano prevalentemente agricoltori poveri o braccianti.
Verrebbe da pensare allora, perché non scelsero tutti di recarsi verso il più vicino e comodo Nord dell’Italia,
anziché attraversare un pericoloso oceano?
In effetti, fu una storia un po’ diversa.
Quella parte del paese era sicuramente più industrializzata e prospera, questo significava però che vi erano molte meno persone che volevano andarsene via da lì per lasciare liberi i loro posti di lavoro.
Ovviamente questo non vuol dire assolutamente che non vi furono emigranti nel Nord, anzi!
Ma la maggioranza degli Italiani che vennero in America durante questo periodo proveniva appunto da quel Sud.
(che è la mia terra d’origine)
E’ affascinante perciò pensare come proprio grazie alla diversificazione tra le regioni d’Italia, influenzate in modo diverso dal contesto economico e dai fattori sociali dell’epoca, portò ad un gruppo così diversificato di emigranti Italiani in viaggio per l’America.
Quando pensiamo al viaggio a cui si dovettero sottoporre gli emigranti Italiani per arrivare qui in America è difficile non provare un profondo senso di stupore.
Per molti Italiani il viaggio ebbe inizio su di una nave Piroscafo, o meglio un battello a vapore (molti dei quali nemmeno ne avevano mai visto uno prima in vita loro), dove avrebbero trascorso settimane anguste nei piccoli compartimenti di cabina, con poca o nessuna privacy né tantomeno comforts.
E’ difficile immaginare cosa possano avere provato, ma per quegli emigranti fu quello un prezzo da pagare per raggiungere la promessa di una vita migliore.
Una volta finalmente arrivati negli Stati Uniti furono accolti da funzionari dell’Immigrazione nei centri di controllo, come ad esempio il più famoso quello ad Ellis Island nel porto di New York.
Questi funzionari ispezionarono la loro documentazione e condussero esami sanitari sulle persone, per assicurarsi che fossero idonei ad entrare nel paese.
Per molti emigranti questa fu un’esperienza snervante, talvolta persino anche umiliante, ma fu anche un passo diciamo necessario da percorrere per iniziare finalmente una nuova vita in America.
Gli emigranti Italiani si trovavano ad affrontare così la sfida di trovare un nuovo posto da chiamare “Casa”.
Per molti ciò significò, soprattutto all’inizio, ambientarsi nelle grandi aree urbane dislocate sulla costa orientale, come ad esempio New York City, Boston e Philadelphia.
Queste città erano conosciute per la loro vivace economia e per le numerose opportunità di lavoro, che le rendevano destinazioni attraenti per i nuovi emigranti.
Una volta arrivati in queste grandi città, gli emigranti Italiani si stabilirono spesso in enclavi etniche, meglio conosciute come “Little Italy”.
Questi furono i quartieri dove loro avrebbero potuto mantenere la loro cultura, parlare la loro lingua madre e sostenersi a vicenda, mentre si adattavano alla nuova e sconosciuta vita in America.
Per molti emigranti queste “Piccole Italia” diventarono più di un semplice posto dove vivere:
furono piuttosto delle comunità dove potersi sentire “A casa anche se lontani da casa”.
Impiegati come forza lavoro, gli emigranti Italiani trovarono lavoro in una molteplice varietà di industrie, tra cui quelle da costruzione, minerarie e tessili.
Disposti a lavorare sodo, gli Italiani erano noti per la loro maestria ed attenzione ai dettagli.
Oltre che da operai, molti emigranti Italiani lasciarono il segno anche nell’agricoltura.
Per esempio, in California svolsero un ruolo cruciale nel boom del vino e dei prodotti naturali dello stato.
Gli Italiani portarono con sé le competenze industriali e le conoscenze delle tecniche agricole del “Vecchio Mondo”, aiutando a trasformare la California nella potenza agricola che è diventata oggi.
E’ incredibile pensare all’impatto di come la forza lavoro degli emigranti Italiani aiutò poi a modellare molte industrie ed alcune grandi imprese di cui ancora oggi conosciamo la curiosa storia.
Le varie società italoamericane e le mutue organizzazioni umanitarie svolsero un ruolo cruciale nella vita degli emigranti.
Esse offrirono risorse di supporto e quel senso di appartenenza ai nuovi arrivati, che altrimenti si sarebbero sentiti persi e soli.
Ma queste società non si occuparono soltanto di fornire una primaria assistenza pratica.
Si trattava così per loro anche di aiutare a preservare la cultura e tradizione Italiana negli Stati Uniti.
Ciò significava quindi offrire servizi educativi, sociali ed attività culturali che permisero agli emigranti Italiani di connettersi con il loro patrimonio, e soprattutto di trasmetterlo alle future generazioni.
Oltre alle sfide della navigazione, quando i primi emigranti Italiani arrivarono in America incontrarono diverse sfide difficili da superare, non ultime delle quali furono i pregiudizi e stereotipi discriminatori sulle loro persone e la loro cultura, portando ad ipotesi negative sia sul loro carattere che sulle loro capacità.
Molti Italiani vennero visti e definiti come sporchi, pigri ed ignoranti e furono spesso oggetto di discriminazioni pratiche, tra intolleranza e rifiuto, soprattutto in materia di occupazione immobiliare così come in altri ambiti della vita quotidiana.
Determinati a fare del loro meglio per la propria vita e quella delle proprie famiglie, ma difficili comunque sia da scoraggiare, gli emigranti Italiani lavorarono instancabilmente per superare questi ostacoli, trovando lavoro dove potevano.
Anche se ciò significava accettare posti di lavoro che erano considerati a volte indesiderabili da molti altri, costruirono case ed attività commerciali affermandosi come parte integrante parte delle comunità in cui vivevano.
Nel tempo gli emigranti Italiani continuarono a dimostrare il loro valore, ottenendo gradualmente una sempre maggiore accettazione dalla società americana nella quale divennero membri apprezzati.
Le loro comunità vennero rispettate per il loro duro lavoro svolto, per la loro determinazione, ed il loro contributi alla cultura americana portando fino alla società odierna gli italoamericani ad essere presenti in ogni settore della vita americana.
Dalla politica agli affari, dalla musica alla letteratura, dall’intrattenimento all’arte (solo per citarvene alcune), l’eredità dell’emigrazione Italiana ha lasciato un segno duraturo nella società americana, portando con sé un ricco patrimonio culturale che è diventato ormai parte integrante dell’America di oggi.
Dalla cucina Italiana, che si può trovare praticamente in ogni angolo del paese, ai musicisti italoamericani ed artisti Italiani di ogni provenienza che hanno continuato ad ispirare ed influenzare,
forse l’eredità più significativa dell’emigrazione Italiana è quel duraturo grande senso di famiglia e di comunità che negli italoamericani è sopravvissuto in tutti questi anni.
Gli italoamericani hanno sempre apprezzato l’importanza delle forti relazioni tra le persone ed il senso di appartenenza.
Ancora tutt’oggi, molte società culturali e comunità italoamericane che possiamo trovare in città e paesi di tutta la nazione continuano a celebrare il loro patrimonio d’origine, preservando le loro tradizioni e l’eredità Italiana.
Nonostante le numerose sfide e gli ostacoli che affrontarono, gli emigranti Italiani si rifiutarono di rinunciare ai propri sogni e di lavorare instancabilmente per costruire una vita migliore negli Stati Uniti, per sé stessi e le loro famiglie:
diventarono così i nuovi figli e figlie d’America.
Le storie di tutti questi individui coraggiosi hanno così lasciato un segno duraturo nella società americana, che sarà sentito per molte generazioni a venire.
Venite a scoprire insieme a me
quanto l’emigrazione Italiana è una testimonianza della forza di resilienza e grande determinazione dello spirito umano
… di cui noi Italiani dovremmo esserne sempre più orgogliosi!
Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!
– Maurizio –
#CastleDreamsGETAWAYS
#BEbyMaurizioDiBella
Ellis Island, nella baia di New York
Emigranti Italiani ad Ellis Island
Emigranti Italiani a Boston
#CastleDreamsGETAWAYS
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