Il Castello di Canossa, a sud-ovest della provincia di Reggio nell’Emilia, fu costruito nel 950 d.c. da Adalberto Atto (Adalberto Azzo o Attone), fondatore della famiglia di Attoni e primo conte di Canossa.
Oggi in rovina, esso divenne famoso per essere stato anche il luogo di incontro di Papa Gregorio VII e dell’imperatore Enrico IV, nel 1077, e dimora di Matilde di Canossa, una tra le più potenti donne di tutto il medioevo italiano.
Per comprenderne a pieno l’importanza storica di questa strategica fortezza, vi parlerò prima di chi era quindi Matilde di Canossa (più correttamente Matilde di Toscana).
Nata nel 1046, Matilde di Canossa non ottenne un’impresa facile in quanto donna in quel momento storico.
Quando aveva solo nove anni, ereditò un dominio immenso che si estendeva a patire dalla bassa Toscana fino a Mantova.
Sarebbe diventata una delle donne più potenti della storia del Medioevo, coinvolta personalmente nella “controversia sull’investitura” (cioè quando la Chiesa volle avere il controllo totale sulla nomina del papa, e di qualsiasi altro funzionario della chiesa, senza alcuna interferenza dell’imperatore).
Su invito di Matilde, contessa di Canossa, nel 1077 Papa Gregorio VII rimase nella fortezza, mentre si recava in Germania per agire contro il suo avversario, Enrico IV.
Tutto iniziò in realtà circa un paio d’anni prima, come appunto una forte lotta di potere tra Papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV.
Nel 1076, Papa Gregorio VII dichiarò che il potere papale era l’unico potere universale e che solo il papa poteva nominare o deporre uomini di chiesa.
Enrico IV reagì ritirando il suo sostegno imperiale al papa. Quindi il papa scomunicò Enrico e lo depose come re tedesco.
Matilde fu una tra le più forti sostenitrici del papa nella controversia e l’area intorno a Bologna e Reggio Emilia fu così teatro di una serie di eventi legati alla disputa, il più famoso di cui ebbe poi luogo appunto nel 1077.
Poiché sempre più aristocratici sembravano essere dalla parte del papa, rispetto a quella dell’imperatore, Enrico IV dovette arrendersi per prevenire la sua definitiva deposizione e nel Gennaio 1077 si recò a Canossa per chiedere perdono a Papa Gregorio, in quella che diventò nota come “L’umiliazione di Canossa”.
Per tre giorni e tre notti, Enrico IV rimase costretto fuori dalle mura del Castello di Canossa. A piedi nudi sulla neve, era vestito con una semplice maglietta, un indumento fatto con pelli grossolane di animali che irritavano la pelle, usato dai cristiani come mezzo autoimposto di pentimento e mortificazione della carne. Ottenne il perdono del papa soltanto dopo l’intercessione di Matilde, ma non dimenticò certo l’enorme umiliazione ricevuta.
Sebbene ciò non segnasse alcuna vittoria duratura per il papato, il nome di Canossa divenne spesso associato alla sottomissione del potere secolare alla chiesa.
Qualche anno dopo, Enrico IV rinunciò alle terre di Matilde, ma al tempo stesso ordinò che ella fosse bandita dall’impero, rea di lesa maestà imperiale.
Matilde si ritirò a Canossa, il castello costruito nel X secolo dall’antenato Adalberto Atto, fondatore della dinastia Canossa.
Solo quattro castelli rimasero fedeli a Matilde; uno era a Monteveglio, a 45 minuti da Bologna. Fu in realtà proprio grazie a Monteveglio, che per quattro mesi resistette coraggiosamente all’assedio delle truppe imperiali, finché Enrico IV fu costretto poi a ritirarsi.
Con la minaccia sparita, Matilde fu quindi in grado di rafforzare ed allargare ulteriormente il suo feudo. Sostenne la costruzione di chiese e cattedrali, di ospizi per i poveri ed ebbe un ruolo importante nella nascita dell’Università di Bologna.
Matilde imparò, sapeva scrivere e parlava ben tre lingue. Nel 1111, il nuovo imperatore, Enrico V, figlio del suo grande nemico, la nominò come sua vice regina d’Italia.
Il Castello di Canossa si erge su una scogliera di arenaria, in una zona caratterizzata dalle tipiche formazioni argillose dette calanchi …
Ve ne consiglio assolutamente una visita!
Purtroppo, oggi il castello è in gran parte in rovina (fu distrutto nel 1255 dal popolo di Reggio), ma al suo interno c’è un interessante museo dove è possibile osservare l’aspetto della scogliera fortificata al tempo di Matilde, e scoprirne la preziosa importante storia.
Il museo descrive la storia di Matilde, quindi per chiunque sia interessato a saperne di più su questa importantissima figura femminile nell’Italia medievale, è una tappa che consiglio vivamente.
Il Castello di Canossa si trova così nel cuore di quelle che sono conosciute come “terre matildiche”, le terre italiane un tempo governate appunto da Matilde di Canossa.
Queste campagne collinari a sud di Reggio Emilia, a circa un’ora e mezza da Bologna, includono una fitta rete di fortificazioni nell’area che, nell’alto medioevo, furono un tempo sede di continue battaglie per il controllo del territorio.
Guidando lungo piacevoli strade tortuose, con vista su dolci colline e boschi di querce, si incontrano così anche i siti del Castello di Rossena e del Castello di Sarzano.
Mentre Matilde continuò a governare queste terre dal Castello di Cannossa, furono intanto costruite a breve distanza torri difensive e torri di guardia, alcune delle quali si evolsero poi appunto in veri castelli.
Rossena era una di queste ex torri, costruita su una collina di roccia vulcanica. Fino ad oggi, ha conservato il suo aspetto massiccio, che potete osservare bene mentre vi avvicinate dalla strada.
Uno dei momenti più apprezzati della visita al Castello di Rossena sono i magnifici panorami che si scorgono dalle terrazze della passerella.
A non molta distanza si trova poi il Castello di Sarzano, che ha una posizione idilliaca, incastonato tra le colline, con splendide viste sulla campagna e sul villaggio sottostante di Casina.
Trasformato oggi in una locanda con ristorante, Sarzano ebbe un ruolo importante ai tempi di Matilde, situato lungo un percorso altamente strategico che portava fino in Toscana.
Oggi non rimane molto, tranne la torre, il mastio e le parti delle mura che un tempo la circondavano.
Venite a scoprire insieme a me
l’affascinante storia delle splendide terre di Reggio Emilia, e l’importanza di Matilde,
nel Castello di Canossa!
Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!
– Maurizio –
#PortraitsOfITALY
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