In un piovoso 13 settembre 1814, le navi da guerra britanniche inviarono una pioggia di proiettili e razzi su Fort McHenry nel porto di Baltimora, colpendo inesorabilmente il forte americano per 25 ore.

Il bombardamento, conosciuto come la Battaglia di Baltimora, avvenne solo poche settimane dopo che gli inglesi avevano attaccato Washington, DC, bruciando il Campidoglio, il Tesoro e la casa del Presidente. Fu un altro capitolo nella guerra in corso dal 1812.

Una settimana prima, Francis Scott Key, un avvocato americano di 35 anni, era salito a bordo della nave ammiraglia della flotta britannica sulla baia di Chesapeake, nella speranza di convincere gli inglesi a rilasciare un amico che era stato recentemente arrestato.

Le tattiche di Key ebbero successo, ma poiché lui e i suoi compagni vennero a conoscenza dell’attacco imminente a Baltimora, gli inglesi non li lasciarono andare. Permisero agli americani di tornare alla propria imbarcazione, ma continuarono a far loro la guardia.

Sotto il loro controllo, Key vide il 13 settembre cominciare ad otto miglia di distanza la raffica su Fort McHenry.

“Sembrava che la madre terra si fosse aperta ed avesse vomitato fuori colpi e conchiglie in una scia di fuoco e di zolfo,” Key scrisse più tardi. Ma quando l’oscurità arrivò, Key vide solo il rosso salire nel cielo notturno.

Data la portata dell’attacco, era certo che gli inglesi avrebbero vinto.
Le ore passavano lentamente, ma nel fumo della radura alle luci dell’alba (“the dawn’s early light”), il 14 settembre, vide la bandiera americana, e non la Union Jack British sventolare sopra la fortezza, che annunciava la vittoria americana!

Key decise di mettere i suoi pensieri sulla carta, mentre ancora a bordo della nave, impostando le sue parole sulle note di una canzone popolare inglese. Suo cognato, comandante di una milizia a Fort McHenry, ebbe modo di leggere l’opera di Key e la distribuì inizialmente sotto il nome di “difesa di Fort M’Henry.”

Il giornale Patriot di Baltimora la stampò e presto in poche settimane, la poesia di Key, ora chiamata “The Star-Spangled Banner”, apparve sulla stampa in tutto il paese, immortalando le sue parole e la denominazione per cui da sempre la bandiera americana è celebrata!

Quasi due secoli dopo, la bandiera che ispirò Key ancora sopravvive, anche se fragile e consumata dagli anni presso il Museo Nazionale di Storia Americana.
Per preservare questa icona americana, gli esperti hanno completato un trattamento di conservazione durato oltre una decina d’anni.

“La Star-Spangled Banner è un simbolo della storia americana che si colloca a pari con la Statua della Libertà e delle Carte di Libertà”.
Le macchie del suolo e del tempo sono marchi indelebili che hanno scritto sul manufatto la storia da raccontare sulla Star Spangled Banner.

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Testo originale:

(“The Star-Spangled Banner”)

Oh, say can you see, by the dawn’s early light,
What so proudly we hailed at the twilight’s last gleaming?
Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight,
O’er the ramparts we watched, were so gallantly streaming?
And the rockets’ red glare, the bombs bursting in air,
Gave proof through the night that our flag was still there.
O say, does that star-spangled banner yet wave
O’er the land of the free and the home of the brave?
On the shore dimly seen through the mists of the deep,
Where the foe’s haughty host in dread silence reposes,
What is that which the breeze, o’er the towering steep,
As it fitfully blows, half conceals, half discloses?
Now it catches the gleam of the morning’s first beam,
In full glory reflected now shines in the stream:
‘Tis the star-spangled banner! O long may it wave
O’er the land of the free and the home of the brave.
And where is that band who so vauntingly swore
That the havoc of war and the battle’s confusion
A home and a country should leave us no more?
Their blood has washed out their foul footsteps’ pollution.
No refuge could save the hireling and slave
From the terror of flight, or the gloom of the grave:
And the star-spangled banner in triumph doth wave
O’er the land of the free and the home of the brave.
Oh! thus be it ever when freemen shall stand
Between their loved homes and the war’s desolation!
Blest with vict’ry and peace, may the Heaven-rescued land
Praise the Power that hath made and preserved us a nation.
Then conquer we must, when our cause it is just,
And this be our motto: “In God is our Trust.”
And the star-spangled banner in triumph shall wave
O’er the land of the free and the home of the brave!

Traduzione italiana:

(“La bandiera adorna di stelle”)

Di’, puoi vedere alle prime luci dell’alba
ciò che abbiamo salutato fieri all’ultimo raggio del crepuscolo?
Le cui larghe strisce e brillanti stelle, nella battaglia pericolosa,
sui bastioni che sorvegliavamo, sventolavano valorosamente?
E il bagliore rosso dei razzi e le bombe che esplodevano in aria
hanno dato prova, nella notte, che il nostro stendardo era ancora là.
Di’ dunque, sventola ancora la nostra bandiera adorna di stelle
sulla terra dei liberi e la patria dei coraggiosi?
Sulla costa, appena visibile nelle nebbie del mare
dove lo sprezzante nemico è immobile in timoroso silenzio
cos’è quella cosa che la brezza, sul crinale torreggiante,
soffiando con veemenza per metà mostra e per metà nasconde?
E quel che ora coglie il riflesso del primo raggio del mattino
e che riflessa nella piena gloria ora risplende sulla battigia:
È la bandiera adorna di stelle! Che possa sventolare a lungo
sulla terra dei liberi e la patria dei coraggiosi.
Dov’è quella compagnia che vanagloriosamente ha giurato
che la devastazione della guerra e la confusione della battaglia
ci avrebbero privato sia della casa che della nazione?
Il loro sangue ha cancellato la contaminazione delle loro sporche impronte.
Nessun rifugio ha potuto salvare il mercenario e schiavo
dal terrore della fuga, o dalle tenebre della morte.
E la bandiera adorna di stelle sventola in trionfo
sulla terra dei liberi e la patria dei coraggiosi.
Così sia quando gli uomini liberi terranno la posizione
tra le loro amate case e la desolazione della guerra!
Possa la nazione liberata dal Cielo essere benedetta con la vittoria e la pace,
sia lodato l’Onnipotente che ci ha creato e protetto come una nazione.
Dobbiamo perciò prevalere quando la nostra causa è giusta
e questo è il nostro motto: “Abbiamo fede in Dio”.
E la bandiera adorna di stelle per sempre garrirà
sulla terra dei liberi e la patria dei coraggiosi!

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Venite a scoprire insieme a me
perché la bandiera che ha volato con orgoglio su Fort McHenry ha ispirato un inno,
negli Stati Uniti!

Vi invito a seguirmi e ascoltarmi fino alla fine dei miei tanti racconti:
Attraverso lo storytelling delle mie molteplici esperienze!

– Maurizio –

#CastleDreamsGETAWAYS

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Onore alla bandiera americana

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